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Author Topic: Assemblea Generale - martedì 11/05  (Read 2365 times)

-Stoned Again-

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Assemblea Generale - martedì 11/05
« on: May 08, 2010, 03:31:26 PM »
È stata convocata dai ricercatori in stato di agitazione un'assemblea aperta A TUTTE LE COMPONENTI UNIVERSITARIE

qui sotto il testo della convocazione:

Quote
Carissim*,

come saprete, il DdL Gelmini e i tagli al fondo di
funzionamento dell'Universita' minacciano di creare una
situazione insostenibile per l'Universita' pubblica e in
particolar modo per i ricercatori.

In risposta a questa situazione, a partire da febbraio
molti ricercatori di Torino hanno deciso di dichiarare
l'indisponibilita' a ricoprire incarichi didattici non
obbligatori per legge. Questa forma di protesta e' ormai
ampiamente diffusa a livello nazionale in piu' di 30
atenei (compresi tutti i piu' grandi), come potete
verificare sul sito

http://wpage.unina.it/apezzell/sito/unidoc/index.html

A Torino l'adesione alla protesta e' stata manifestata dai
colleghi delle facolta' di Agraria, Economia. Farmacia,
Lettere e Filosofia, Lingue, Psicologia, Scienze della
Formazione, Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali,
Scienze Politiche e Veterinaria. Attualmente coinvolge
piu' di 450 ricercatori sui 900 totali.

Le richieste dei ricercatori sono state delineate il 29
aprile in un'assemblea nazionale a Milano che ha visto la
partecipazione di piu' di 200 delegati provenienti da 35
universita', e si e' conclusa con l'approvazione di un
documento (in calce e in allegato) in cui trovate un
elenco dei punti critici sollevati e le richieste dei
ricercatori indisponibili.

Il DdL Gelmini, nel quale sono contenute le varie norme
lesive per l'Universita' pubblica e in particolar modo per
i ricercatori strutturati e precari, e' in fase di
discussione al Senato e presto approdera' alla Camera: in
quella sede ci sara' l'ultima occasione per ottenere
modifiche sostanziali, prima di dover mettere in atto
l'annunciata indisponibilita'.

Ad oggi sono in corso da parte del Ministero prese di
contatto con vari esponenti del movimento dei ricercatori,
finalizzate a creare le condizioni per una trattativa
diretta ministero-ricercatori indisponibili sulla base del
documento di Milano.

Per dare forza alle richieste dei ricercatori, tutte le
associazioni sindacali e della docenza hanno indetto una
settimana di mobilitazione unitaria (in allegato) per la
settimana del 17 al 22 maggio, alla quale i ricercatori
torinesi riuniti in assemblea hanno deciso di partecipare
astenendosi da tutta l'attivita' didattica (corsi ed
esami) e organizzando iniziative per informare gli
studenti e l'opinione pubblica sul grave pericolo che
incombe sugli Atenei italiani.

Per avere l'opportunita' di discutere ed informarsi sulla
situazione attuale e le prospettive future vi invitiamo ad
intervenire ad una

ASSEMBLEA GENERALE - Martedi' 11 Maggio, ore 14:00 presso
l'Aula Magna Primo Levi, via Giuria 7

aperta a *tutte* le componenti dell'Universita', nel quale
verra' discussa la situazione attuale e le prospettive
della protesta a livello locale e nazionale, le richieste
da portare al ministero, le iniziative di supporto da
intraprendere nei prossimi giorni e il coordinamento tra
le varie componenti universitarie.

Sperando di vedervi numerosi, un caro saluto

Alessandro Ferretti per il Coordinamento Ricercatori UniTo
A volte è troppo testardo e un po\' chiuso, non dice molto le sue cose, ma a me piace da morire così..mi piace tutto..

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Assemblea Generale - martedì 11/05
« Reply #1 on: May 08, 2010, 03:33:03 PM »
Questo è il testo della mozione venuta fuori all'assemblea dei ricercatori del 29 aprile scorso.

Quote
ASSEMBLEA NAZIONALE DEI RICERCATORI UNIVERSITARI
MILANO, 29 APRILE 2010

Mozione sul DDL di riforma dell?Università e sugli
obiettivi della mobilitazione dei ricercatori

Le ricercatrici e i ricercatori degli atenei italiani in
mobilitazione, riuniti in assemblea a Milano:

- viste le condizioni di collasso in cui versa il sistema
universitario;

- considerato il fallimento degli interventi di riforma
avviati finora;

- vista la tendenza a diminuire progressivamente le
risorse finanziarie necessarie al funzionamento del
sistema;

- ritenendo che lo sviluppo dell?Università statale e
della ricerca scientifica sia un elemento essenziale per
il benessere economico e sociale del Paese;

riconoscono la necessità di una profonda ristrutturazione
del sistema universitario nazionale;

prendono atto delle scelte intraprese dal Governo con il
disegno di legge 1905s (c.d. ddl Gelmini);

esprimono forte preoccupazione per i contenuti del ddl, in
particolare per i seguenti motivi:

-  la scomparsa della ricerca dalle funzioni fondanti
delle università;

 - la deriva aziendalistica e dirigistica delle università;

 - l?emergere di aspetti che comportano la
marginalizzazione dei ricercatori attuali e futuri;

 - la precarizzazione della ricerca;

 - la delega al governo sulla riforma del diritto allo
studio.

Sottolineano che questi provvedimenti si inseriscono in un
quadro di crescente impoverimento di risorse finanziarie e
di personale, conseguenza dei tagli attuati con le leggi
133/08 e 1/09, in forte controtendenza con i trend
internazionali;

Chiedono:

- il mantenimento dell'autonomia e del carattere
fondamentalmente pubblico del sistema universitario, con
presenza maggioritaria -su base elettiva- delle componenti
universitarie rispetto a quelle esterne e con
partecipazione paritetica in tutti gli organi di governo e
gestione degli atenei, fermo restando che l?indirizzo
politico e le competenze su didattica e ricerca spettano
esclusivamente a chi appartiene alla comunità
universitaria;

 - l?abolizione dei tagli al finanziamento degli atenei,
della ricerca e del diritto allo studio e un piano di
rifinanziamento anche per ottemperare agli impegni presi
dall'Italia a livello di Unione europea;

 - l'uso della valutazione delle strutture (Dipartimenti)
come metodo prevalente nella distribuzione delle risorse
alle stesse, con eventuale premialità di quote
aggiuntive, a fronte di finanziamenti certi, congrui e
con programmazione almeno triennale;

 - una riorganizzazione delle tre fasce attuali in un
ruolo unico, articolato almeno su tre livelli, con
adeguata retribuzione per gli oneri aggiuntivi rispetto
alla normativa vigente;

 - una chiara separazione dell'allocazione delle risorse
tra reclutamento e progressione di carriera;

 - il finanziamento di un reclutamento straordinario
finalizzato al raggiungimento della media europea nel
rapporto docenti/studenti, per non aggravare il divario
esistente rispetto ai paesi OCSE, rapporto che già oggi è
significativamente maggiore rispetto a quello italiano; e
comunque chiedono la conservazione dell?attuale numero
complessivo di ricercatori e professori;

 - di prevedere, con finanziamenti dedicati, un numero
adeguato di progressioni di carriera per gli attuali RTI
mediante valutazione nazionale e, comunque, a regime
eliminare tutte le distinzioni in termini di
accessibilità alla progressione tra RTI e RTD;

 - la cancellazione delle previste misure di riduzione
della presenza dei ricercatori e dei prof. associati
nelle commissioni di concorso e negli organi di governo
dell?Università;

 - l?equiparazione con i professori universitari associati
e ordinari in materia di prepensionamento, con la
prospettiva di adeguare l?età pensionabile dei docenti
alla media europea;

 - l?istituzione di un?unica figura pre-ruolo chiaramente
legata a percorsi certi (tenure track), con l?allocazione
delle risorse specifiche per la progressione di carriera
all?atto dell?assunzione;

 - proclamano la continuazione dell?indisponibilità a
tutte le forme di didattica frontale non obbligatoria
richiamando formalmente i nuclei di valutazione a non
considerare i ricercatori per la formulazione
dell?offerta formativa;

 - dichiarano che la loro protesta non cesserà fino a
quando non verranno presi provvedimenti per accogliere le
loro richieste;

 - aderiscono alla settimana di mobilitazione indetta da
tutte le sigle sindacali prevista dal 17 al 22 maggio
auspicando che essa assuma un carattere unitario,
coinvolgendo docenti, ricercatori strutturati e non,
dottorandi, studenti e personale tecnico-amministrativo.

Milano, 29 aprile 2010
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